Intrighi politici e drammi psicologici corrono paralleli. La regina si è ritirata, velando il suo volto per i dieci anni trascorsi dall'assassinio del marito, desiderando di raggiungerlo nella morte. Stanislas, un poeta il cui nome d'arte è Azrael, è un anarchico suicida, la cui immaginazione è perseguitata dall'odio per questa regina che si è allontanata. Entra nelle sue stanze private con l'intenzione di ucciderla e poi di uccidersi, ma i due si innamorano, in parte perché lui assomiglia al re. Stanislas vuole che lei riconquisti il potere politico apparendo al pubblico, e lei cerca di convincerlo a trovare la speranza e a fuggire. Nel frattempo, i nemici della regina tramano per tenere insieme gli amanti, ma per sventare i loro piani.